La violenza si può manifestare in tanti modi: c’è la violenza sottile di chi ti denigra ottenendo, goccia dopo goccia, uno svilimento della persona. C’è la violenza fisica che ti toglie dignità e ti fa tornare piccolo, indifeso. Non è raro trovare qualcuno che dice dopo avere subito percosse che non è riuscito neanche a piangere ma si è limitato ad abbracciare le ginocchia e a dondolarsi avanti ed indietro come a recuperare un rassicurante abbraccio dell’infanzia.
C’è la violenza psicologica, spietata che si muove in modo quasi invisibile ma penetra nel profondo, mettendo in discussione la tua consapevolezza ed il tuo Io.
La violenza fisica e psicologica avvengono spesso tra le mura di casa. E cosi accade spesso che i figli assistino impotenti a tali violenze. Per questo si parla di Violenza assistita e non è raro che quel modo di essere violenti si insinui dentro di loro portando ad una Violenza Condivisa ossia diventando loro stessi vittime anche se non direttamente. Il rischio grave è lo stabilirsi di una identificazione con l’aggressore, predisponendosi involontariamnente da Adolescenti o giovani adulti a compiere loro stessi la violenza sulla persona già vittima del loro passato, generalmente la madre ma non sempre. Ciò avviene perchè si pensa che l’unico modo di amare del genitore violento sia quello anzi l’Amore si dimostra cosi. Ci vogliono anni, maturità e coraggio per ammettere che la Violenza è tutto fuorchè Amore.
Stefania Jade Trucchi