La Ctu dovrebbe essere un lungo momento durante la separazione o divorzio dove poter affrontare in modo approfondito i problemi di conflittualità per definire il miglior regimedi affidamento dei figli.Dobbiamo considerare poi che se si arriva ad una CTU è ovvio che si sta verificando una certa conflittualità tra i coniugi che si stanno separando quindi non dovrebbe stupire cosi tanto il professionista deputato alla valutazione perchè ad una CTU ci si arriva sempre per motivazioni conflittuali. Quindi, a meno di gravi violenze anche psicologiche emerse durante la CTU, l’affidamento dovrebbe sempre rimanere condiviso, con collocamento stabilito presso il genitore più idoneo che non sempre risulta essere la madre.
Fermo restando il principio fondamentale della Bigenitorialità comunque la CTU è fondamentale per far emergere tutti quei comportamenti coniugali che potrebbero interferire in un normale rapporto genitoriale e quelli negativi compiuti direttamente nei confronti di un figlio a causa di un’immaturità di uno dei due genitori o di una loro personalità ancora non formata pienamente per fare il genitore assertivo ed empatico. In questo caso Il CTU dovrebbe essere uno Psicologo/a specializzato in minori e famiglia capace non di “trovare il colpevole” ma capire in quale modo poter intervenire e se eventualmente agire su uno o entrambi i genitori. Intervenire non vuol dire allontanare i figli ma far capire che certe dinamiche sbagliate nei confronti dei figli andrebbero modificate, anche indicando le modalità con le quali agire in modo adeguato e parlando in modo piuttosto perentorio per far comprendere che i figli vanno tutelati e non strumentalizzati.Invece spesso diventa una situazione ove dare il meglio della capacità manipolatoria o fascinatoria di uno dei genitori per convincere che la ragione sta da una o dall’altra parte.
1°Caso di una donna che ha chiesto alla CTU di fermare la violenza psicologica e la persecuzione del proprio ex coniuge che forte della sua professione e del suo potere non accennava a minacciarla di distruggerla e di morte e intimava anche i suoi figli di togliere loro tutti i soldi se avessero provato a difendere la madre La CTU invece di mettere uno stop ha invitato la donna di smetterla di lamentarsi, di accettare l’ex marito perchè non c’erano le prove di quelle minacce e che anche se i figli avevano confermato l’indole violenta del padre avrebbero tutti dovuto accettarlo per quello che era. Alla fine la CTU aveva disposto di aumentare i giorni di frequentazione del padre con i figli e concedergli 45 giorni di vacanza durante l’estate. Oggi i figli a distanza di 3 anni si sono trasferiti dal padre, uno non vuole più vedere la madre con la motivazione che è una donna negativa , l’altro la incontra solo se concesso dal padre. Entrambi studiano in Università private pagate interamente dal padre che minaccia loro di non pagare più nulla, moto, studi e vacanze se si riazzardano a passare anche solo una notte a casa con la madre.
2° Caso di un uomo che chiede disperatamente alla CTU, richiesta dalla madre per avere l’affido esclusivo del figlio con la motivazione che suo marito la stressa, di andare a fondo sul fatto che da tre anni uno dei suoi figli va a scuola molto poco a causa di malattie sempre diverse e solo in casi rarissimi reali e che ogni volta che si interessa alla salute del figlio la moglie gli risponde che non sono affari suoi, che è pesante. La” sindrome di Manchausen per procura”, una grave forma di Violenza, si fa strada nella mente di tutti ma la madre un giorno porta due delle miriadi di visite mediche e ricoveri fatti dal bambino, due sole visite fatte dal padre e insinua il dubbio che sia stato il padre a desiderare il figlio malato. A nulla è servito che l’uomo avesse mostrato le lunghe liste di visite mediche dove compariva solo il nome della madre come accompagnatrice del figlio. E’ bastato che la donna si lamentasse per il fatto che l’ex marito la stesse tormentando per ribaltare il dubbio sul padre che effettivamente si lamentava ma per effetto dell’ansia che gli metteva un figlio “Ospedalizzato “. Di fronte alle lamentele di una donna che inscenava pianti dirotti e tremolii nella voce la CTU scrisse che “forse” quel padre stava facendo una forma di violenza chiamata “Ipercura” e che “forse” gli andava tolto il figlio. La perizia finale conteneva una miriade di “forse”. Il sospetto di violenza si era spostato tutto sul padre del bambino che aveva fatto presente ciò che stava accadendo a suo figlio.Alla lettura di quella perizia inconcludente e calunniosa, scritta senza aver disposto nulla, offensiva per lui come persona e come padre, il Giudice per fortuna serio e preparato aveva annullato la Perizia comprendendo che la madre avrebbe voluto l’affido esclusivo, provando che il suo ex marito fosse un cattivo padre,unicamente per chiedergli tutti i soldi per spese odinarie e straordinarie pur avendo lei un buon lavoro e un assegno di amntenimento cospicuo.Poche settimane dopo la conclusione della CTU infatti alla domanda del giudice: allora signora quali sono i problemi tra lei e suo marito la donna non aveva fatto più alcun accenno al bambino ma aveva affermato, non vuole darmi la villa della montagna al prezzo che dico io. Il divorzio cosi si è concluso senza alcun cambiamento economico, nessuna villa è stata data e pratico riguardante i figli, la donna non ha più segnalato nulla sulla salute del figlio. Il bambino ormai diventato ragazzo ora soffre di disturbi alimentari, passa gran parte della notte a giocare ai video giochi e non ha alcuna voglia di continuare negli studi.Ha sviluppato una fobia per le malattie. Vede il padre regolarmente.
Questo sono solo due di tanti casi assurdi, a tratti incomprensibili, di conflitti tra due genitori che si separano dove la CTU invece di essere un’occasione per rimettere in ordine ruoli e valori diventa terreno fertile per manipolazioni e prese di posizione ha ragione lui o lei. E i poveri figli ?
Dottssa Stefania Jade Trucchi