Continua l’impegno contro lo stalking e a la violenza su donne e minori, dell’associazione “doppio volo onlus” con la dot.ssa Stefania Iade Trucchi, psicologa e psicoterapeuta romana autrice del romanzo “Il bambino rubato dal vento”.
<<Ciao, Stefania.Qual è il rapporto dello stalker con il sistema italiano? E quale quello della “vittima da stalking”?>>
Buongiorno Sabatina,
Il sistema italiano ha iniziato da poco a conoscere e comprendere questo nuovo fenomeno, quello dello Stalking appunto, e ad intervenire dal punto di vista giudiziario e legale sullo Stalker in modo corretto e di conseguenza anche sulla vittima con azioni di tipo protettivo e di tutela. Sottolineo quindi che il sistema italiano, a differenza di altri paesi, solo recentemente ha cominciato a prevedere questo tipo di reato in ambito penale, con tutte le conseguenze del caso come la difficoltà vera e propria a saper riconoscere lo Stalking sopra tutto se di tipo psicologico, tecnicamente chiamato “Gaslighting” e a saper organizzare in modo capillare un intervento mirato ai casi di condotte di Atti Persecutori. Per questo sarebbe indispensabile attivare percorsi specializzati di formazione rivolti a tutte le figure di riferimento che devono intervenire in questi frangenti.
<<La “vittima da stalking” deve rifugiare in una forza “umana” per vincere il sopruso e la violenza, e affidarsi a un “caso ordinatore” o effettivamente sempre le forze dell’ordine e lo stato sono di tutela per le vittime di abusi del genere?>>
Per garantire la Vittima di Stalking è indispensabile la creazione di una “Rete” che coinvolga Magistrati, Forze dell’ordine, Avvocati, Psicologi, Medici e Assistenti sociali tesi a collaborare per coordinare azioni specifiche per un tipo di reato cosi complesso come quello dello Stalking.
Ovviamente la forza interiore di ognuno di noi può essere d’aiuto ma è raro che si sviluppi tale forza. Dobbiamo infatti considerare che uno degli effetti dello Stalking è proprio lo stabilirsi di un perenne stato di angoscia e di paura che porta la vittima a dover cambiare le proprie abitudini di vita per cercare di sfuggire alle persecuzione e al senso di pericolo incombente per la propria incolumità.
<<In queste circostanze “salva” più il rapporto umano singolo di amicizia e tutela, o il rapporto d’ordine da parte del sistema?>>
Come sopra affermato, sicuramente l’intervento dell’Equipe specializzata nello Stalking rimane il principale strumento per una maggiore tutela della vittima. Il rapporto umano è ciò che invece può aiutare maggiormente chi vive questa situazione cosi grave per non sprofondare nel panico e per sentirsi protetto e sostenuto dal punto di vista umano e affettivo.
<<Come ultima domanda, da donna e da dottoressa, in chi rifugeresti, nel pratico dopo un abuso da stalking?>>
Generalmente, chi subisce un abuso, una violenza o lo Stalking riceve un vero e proprio Trauma. Pertanto nella maggior parte dei casi parliamo dell’instaurarsi all’interno della vittima di un “Disturbo Post traumatico da stress”. Come Donna e Dottoressa consiglio di intraprendere un percorso di Psicoterapia con una persona specializzata in tali problematiche per poter superare con pazienza e fiducia ferite che possono nel tempo diventare sempre più profonde.
Versione integrale intervista di Sabatina Napolitano alla dot.essa Stefania Trucchi su L’ambasciatore